La prolungata esposizione a rumori di forte intensità provoca l’ipoacusia da rumore, forme queste in forte crescita a causa di un inquinamento acustico sempre maggiore.
Il trauma acustico può essere acuto se generato anche da una singola esposizione a rumore di enorme entità (scoppio di ordigno), cronico se derivante da esposizione, prolungata nel tempo (lavoro rumoroso), a rumore di forte entità.
Spesso la sintomatologia del trauma acustico prevede l’associarsi di vertigini e acufeni all’ipoacusia.
Esiste infine una suscettibilità individuale a sviluppare gli effetti di tali esposizioni, tant’è che il danno uditivo può manifestarsi in maniera diversa, sulla base della familiarità dell’individuo.
Per i lavoratori in ambito industriale che operano in ambienti molto rumorosi, sono in vigore delle normative che regolano la prevenzione di tale patologia, sulla base di interventi mirati a ridurre i rumori provenienti dai macchinari, e a proteggere i lavoratori con ausili individuali di protezione.
Altrettanto utile pare la sensibilizzazione di ogni cittadino al problema, ad esempio i più giovani dovrebbero imparare ad evitare la prolungata esposizione a musica ad alto volume, qualunque ne sia la sorgente.
Il tracciato tipico da trauma acustico ci pone di fronte ad ipoacusia neurosensoriale, con tipica caduta verso il basso della percezione sui toni più acuti, peraltro simile al tipico tracciato della presbiacusia (invecchiamento fisiologico uditivo).